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al testo di Marina Pacifici
Mandorli in fiore
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Vivido lo sguardo di tua madre giovane intenta ad infornare il pane in impressione tremula d’amore fissa in empito di malinconia nell’anima ti resta.
Il respiro della memoria si perde lontano nella voce delle campane come tuo padre alla fiera del paese ti portava per mano nel radioso incanto fanciullo di un giorno di festa.
E la marea del rimpianto invincibile sale.
E ancora ti perdi sulle ali della nostalgia nel vento ricordando i primi passi di un perduto amore nello stormire degli ulivi d’argento
alla luce abbagliante dell’estate mediterranea tra i papaveri che occhieggiavano come i sorrisi dell’amata dal biancheggiante tratturo.
E resta il canto di un disperso amore smarrito tra la pioggia di tremuli petali e virginei baci tra i mandorli in fiore.
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Franca Alaimo
- 09/04/2013 00:28:00
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E una poesia in cui i ricordi si assommano seguendo un ordine temporale, tracciando in questo modo una sorta di narrazione autobiografica. le immagini sono molto luminose e delicate e lultima ricorda in qualche modo la celebre "Chiare, fresche, dolci acque" del grande Petrarca, per quella cascata di petali bianchi che volteggiano piano.
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